Archeo monografie n. 48 - Aprile/Maggio 2022. Introduzione: «Il centro monumentale di Roma antica accoglie testimonianze archeologiche tra le più rilevanti dell’Occidente e non solo. Si tratta di un patrimonio universale, visitato, ogni anno, da milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Eppure, la visita di questo complesso fatto di grandi edifici, frammenti architettonici, sculture e «semplici» lastricati viari non è impresa facile. La presenza «simultanea» di monumenti imponenti per dimensioni e per immediata bellezza, riuniti all’interno di un perimetro relativamente circoscritto ma risalenti a epoche ed eventi distanti tra di loro spesso anche centinaia di anni, richiede una conoscenza preliminare tutt’altro che scontata.
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Archeo monografie n. 47 - Febbraio/Marzo 2022. Introduzione: «In una sua splendida sintesi, Cyril Mango (1928-2021), tra i maggiori bizantinisti del secolo scorso, enuncia chiaramente quello che potrebbe definirsi «il paradosso di Bisanzio»: «Nel mondo reale non è certamente mai esistita alcuna entità detta ‘impero bizantino» (La Civiltà bizantina, Laterza, Roma-Bari 1991). In effetti, ciò che esisteva era uno Stato romano
Archeo monografie n. 46 - Dicembre/Gennaio 2021. Presentazione: «Nel descrivere la presenza di stranieri e barbari a Roma in età imperiale, ci occuperemo in particolare di personaggi di condizione libera, provenienti da territori che non facevano parte in maniera diretta dell’impero; oppure di quanti abitavano nelle aree di frontiera tra lo spazio dominato dal popolo romano e quello delle popolazioni esterne all’impero (gentes externae). Dunque,
Archeo monografie n. 45 - Ottobre/Novembre 2021. Presentazione: «Da quando, nel 1748, iniziarono gli scavi borbonici, Pompei non ha mai smesso di affascinare visitatori, artisti e intellettuali, cambiando inesorabilmente la nostra visione dell’antico e portandoci alla scoperta della viva quotidianità di una città romana. È uno spazio dove si annulla la distanza con il passato e, passeggiando per le sue strade basolate, siamo invece investiti dalla prossimità del mondo antico alla nostra contemporaneità, basti pensare
Archeo monografie n. 44 - Agosto/Settembre 2021. Presentazione: «Il presente lavoro più che a conclusione (che sarebbe arroganza scientifica e intellettuale) serva di stimolo per ulteriori necessari approfondimenti di un’epoca ancora piena di segreti». Si chiude con queste parole La civiltà nuragica, un volume pubblicato nel
Archeo monografie n. 43 - Giugno/Luglio 2021. Presentazione: «La parola museo non gode di buona fama e, nel linguaggio comune viene spesso utilizzata per indicare qualcosa di polveroso, di vecchio, di separato dalla vita del nostro tempo. Non si contano le stroncature, penso a quella dello scrittore inglese David Herbert Lawrence: «Musei, musei, musei, con gli oggetti manipolati come a lezione, per illustrare a dovere pericolanti teorie di archeologi, folli tentativi di sistemare e inserire in uno schema prefissato cose che, in sé e per sé, di ordine non ne hanno alcuno». O a quella di un archeologo, Mario Bizzarri (1914-1969), che pure vi ha lavorato a lungo: «I musei “vivi” mi piacciono, non questi ordinati cimiteri dei quali siamo i diligenti becchini. L’oggetto “catturato” e messo dietro il vetro mi dà una profonda malinconia e un vago senso di colpa». Potrei continuare a lungo, ma...
Archeo monografie n. 42 - Aprile/Maggio 2021. Presentazione: «Paesi di pietra e gole boscose» - «Lí dove la Toscana confina con il Lazio e s’avvicina all’Umbria, esiste un lembo di terra dove il tempo sembra essersi fermato, le case degli uomini sono ricavate nella roccia e le finestre, da lontano, sembrano tanti piccoli occhi che ti osservano. Sono le Città del Tufo, esempi mirabili di mimetismo architettonico e residui sotto quota di un mondo ancora chiuso e ben difeso. Pitigliano, Sorano, Sovana e la città fantasma di Vitozza...»
Archeo monografie n. 41 - Febbraio/Marzo 2021. Presentazione: «Arbitrio, bellezza e cultura» - «La sete di bellezza è condivisa da ogni popolo. È un fenomeno universale, che si ritrova in ogni luogo e in ogni tempo. Per la civiltà occidentale, gli aspetti della bellezza, come si materializzarono nel mondo dell’antica Grecia, rappresentano conquiste estetiche con le quali l’umanità si è confrontata nel corso dei secoli, fino a oggi. Dall’età preistorica, dai mondi cicladici, minoici e micenei all’espressione dell’ideale classico, ma anche con i suoi riflessi sull’arte e il senso del bello che a Occidente emersero per la prima volta nel pensiero di Platone e Aristotele, l’antichità greca crea forme ideali, modelli e regole di eccellenza estetica nelle arti visuali, nell’architettura e nella letteratura…». Stiamo citando le parole di un viceministro che cosí ha introdotto, nel 2018, una...