In questo numero: Elamita; Domus dell'Aventino; Fenicia Malta; Prima del Profeta; SPECIALE Viaggio in Terrasanta
Editoriale - In una lettera dell’aprile 1819 indirizzata al pittore Friedrich Müller, Johann Wolfgang von Goethe esprime una convinzione divenuta – come spesso accade con le intuizioni dei spiriti sommi – luogo comune: «Si vede solo quello che si sa», scrive il poeta, specificando come «in realtà, si riconosca solo quello...
Argomenti - Fenici
Archeo Monografie n. 40 – Dicembre 2020/Gennaio 2021 Presentazione: «L’ultima apparizione» Gli organizzatori della mostra «Carthago, il mito immortale» – allestita negli spazi del Parco archeologico del Colosseo fra l’autunno del 2019 e la primavera del 2020 – si proponevano di raccontare tutta la storia della grande antagonista di Roma, dall’impero sul Mediterraneo antico fino al persistere, in età moderna, di vecchi e falsi miti. Non pensavano certo di risvegliarne uno, di tali miti, mai sopito del tutto: quello della terribile divinità assetata di sangue umano, presunta destinataria di riti cruenti.Un certo scandalo e qualche polemica ha suscitato, in effetti, l’enorme ricostruzione dell’idolo Moloch del film Cabiria, che accoglieva i visitatori all’ingresso della mostra. Non è piaciuto il mostro bene in vista, prima delle sale con gli oltre 400 reperti in vetrina che, tra...
Editoriale Due regali molto speciali «Quando cade un lampo e riecheggia un tuono possono verificarsi eventi umani e sovrannaturali». Lo sostiene una delle rarissime fonti scritte di cui disponiamo per la conoscenza del pensiero religioso degli Etruschi, il cosiddetto calendario «brontoscopico». Ora, non sappiamo se il brontolio di un tuono (in greco bronté, appunto) – alla cui osservazione gli antichi si dedicarono allo scopo di trarne presagi – abbia accompagnato o meno le due notevoli scoperte di cui parliamo in questo numero. Dovremmo chiederlo agli scopritori stessi. Sicuramente, però, si tratta di due «eventi»: il piú sensazionale risale – pensate – al settembre del 2010 ed è rimasto nascosto per tutti questi anni («Archeo» ne dà la notizia in esclusiva, a partire dalla copertina). Il secondo, invece, risale al settembre scorso… La presentazione al pubblico di un...
Editoriale Il «dovere» della violenza Interrogata su cosa pensasse della nostra Monografia sul Colosseo – pubblicata nel giugno 2016(n. 13, anche on line su issuu.com) e di cui andavamo, a ragione o meno, piuttosto fieri – una nostra autorevole collaboratrice rispondeva che «non ne voleva neanche sentire parlare»: detestava quell’enorme rudere e, pur essendo costretta a passarci vicino ogni giorno, in lei non era maivenuto meno l’orrore che le evocava quel luogo di mortale violenza, esercitata da uomini su altri uomini, ma anche e soprattutto (ci teneva a sottolineare) da uomini su animali, per giunta al cospetto di una massa esultante e come lobotomizzata per la totale assenza di umana compassione. In un’età non certo esente da violenze di ogni genere, quella simboleggiata dal monumento archeologico piú visitato al mondo continua, tuttavia, a sfuggire alla nostra...
Archeo Monografie n. 31 – Aprile/Maggio 2019 Sin dall’antichità i Fenici suscitarono ammirazione incondizionata o malcelato disprezzo. Un’immagine ambigua, quella che abbiamo ereditato dai classici, all’origine dello stereotipo del commerciante subdolo e senza scrupoli, al contempo navigatore cosmopolita e portatore – insieme a beni di lusso – di conoscenza e cultura. L’ambivalenza del fenomeno «Fenici» è ben presente già negli autori greci: durante le gare celebrate in occasione del funerale di Patroclo, è lo stesso Achille a esaltare la magnificenza di un premio molto speciale, «un cratere d’argento sbalzato, che sei misure teneva e per bellezza vinceva ogni altro su tutta la terra e molto, perché l’avevano fatto con arte gli esperti Sidonii; genti fenicie l’avevan portato sul mare nebbioso» (Iliade XXIII 740); Sidones polydaidaloi – Sidoni dai molteplici talenti artistici – li chiama...