Editoriale
Estratto da Archeo n. 475 – Settembre 2024 Mentre – spossati da settimane roventi non solo sotto il profilo climatico – ci accingiamo a inviare in stampa questo numero, giunge una «rinfrescante» notizia che ci riguarda (tutti) da vicino: la via Appia, la romana regina viarum, è stata inserita nella World Heritage List, la Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Con questa decisione, ratificata dal Comitato per il patrimonio mondiale riunitosi a Nuova Delhi nella sua 46esima sessione, i siti italiani (di interesse culturale e naturale) riconosciuti dall’agenzia internazionale facente capo alle Nazioni Unite raggiungono quota 60. Un piccolo record.
Confesso che la notizia mi ha sorpreso perché, ingenuamente, ritenevo che la regina viarum fosse già parte, ex merito, del prestigioso elenco. Si tratta di una promozione tardiva, dunque, che oltre all’onore comporta oneri da non sottovalutare: il percorso dell’antica strada consolare (che comprende la variante al tracciato originale fatta costruire da Traiano) parte, come è noto, da Roma per arrivare a Brindisi, attraversando quattro regioni (Lazio, Campania, Puglia e Basilicata) e numerose città, provincie, comuni, enti parco, chiamati a svolgere un ruolo di tutela e cura delle 132 miglia (pari a circa 195 km) con rinnovato vigore. Anche perché, come recita lo statuto della World Heritage Convention, una volta ottenuta l’iscrizione nella lista, lo Stato parte della Convenzione è tenuto ad assicurare «misure attive e efficaci per la protezione, la conservazione e la presentazione» del sito. Pena la cancellazione stessa dall’autorevole elenco.
Sul ruolo e sulla rilevanza della Convenzione per il patrimonio mondiale, tuttavia, non sono mancate voci che ne hanno contestato l’efficacia e perfino l’utilità. Del tutto velleitarie, infatti, sono apparse le dichiarazioni e gli strumenti messi in atto dall’organizzazione (Per continuare la lettura, corri in edicola o abbonati)
di Andreas M. Steiner
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EDITORIALE
La convenzione
di Andreas M. Steiner
ATTUALITÀ
NOTIZIARO
SCAVI
Anomalie rivelatrici
di Giampiero Galasso
ALL’OMBRA DEL VULCANO
L’ultima dimora di Agrestino
di Alessandra Randazzo
FRONTE DEL PORTO
Ci vediamo in Capitaneria
di Marina Lo Blundo e Claudia Tempesta
MOSTRE
A scuola d’archeologia
di Giuseppe M. Della Fina
A TUTTO CAMPO
Un lignaggio nobile e colto
di Mara Sternini
MOSTRE
Faraoni in Versilia
ARCHEOFILATELIA
Tesori transadriatici
di Luciano Calenda
MONUMENTI
Quelle terme illustri e magnificentissime
incontro con Mirella Serlorenzi, a cura di Luciano Frazzoni, con contributi di Hannes Peer e Daniela Porro
ACCADEMIE
DAI. Il «tempio» degli archeologi
di Giuseppe M. Della Fina
MUSEI Arzachena
I secoli di un territorio
di Giampiero Galasso
STORIA
50 sfumature di sapore
di Domenico Camardo e Mario Notomista
SCAVI
Vitruvio è stato qui
di Giampiero Galasso
SPECIALE
RAM FILM FESTIVAL
Archeologia e memorie
di Claudia Beretta
RUBRICHE
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Bellezza e mistero
di Francesca Ceci
LIBRI