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Libri

Manuale di management per l’archeologia

Carolina Megale,
Stefano Monti
MANUALE DI MANAGEMENT PER L’ARCHEOLOGIA
Processi e procedure per l’archeologia nella società contemporanea
McGraw-Hill Education,
MILANO, 216 pp.
25,00 euro
ISBN 978-88-386-5497-8
www.mheducation.it

Recensione originariamente pubblicata su Archeo n. 450 – Agosto 2022

Scrive Stefano Monti nella Premessa che questo volume, scritto con Carolina Megale, «non è un libro di archeologia, è un libro di “archeologia contemporanea”»: un’asserzione che può, sulle prime, disorientare e indurre il lettore a chiedersi che cosa possa intendersi per archeologia «contemporanea», ma che trova la sua giustificazione quando si passa alla trattazione vera e propria del tema prescelto dagli autori. Che, in estrema sintesi, è quello della collocazione professionale dell’archeologo e, soprattutto, dei passi che deve intraprendere per poter operare. In questo senso si fa perciò più comprensibile il concetto della contemporaneità, dal momento che, rispetto a un passato ancora recente, lo scenario in cui si trova a muoversi chiunque ambisca a lavorare nel mondo dei beni culturali è notevolmente mutato, per effetto di nuove normative e riforme.

Megale e Monti hanno articolato la trattazione in tre macro-sezioni – dedicate a ricerca, tutela e valorizzazione -, precedute e seguite da due sezioni nelle quali vengono proposte riflessioni di carattere più generale. L’esordio è affidato all’analisi delle strategie ritenute essenziali per scegliere il proprio campo di operazione che dunque passano innanzi tutto attraverso l’esame del territorio nel quale verranno svolte le attività. Si passa quindi alla rassegna delle forme nelle quali può inquadrarsi la pratica della professione archeologica, l’ambito nel quale, alla luce delle riforme degli ultimi anni, si sono registrate le innovazioni più rilevanti. Il ventaglio delle potenziali opportunità si è infatti ampliato considerevolmente, dal tradizionale rapporto di collaborazione con enti e istituzioni a livello di singolo individuo fino alla creazione di società e imprese, anche aperte al contributo di figure diverse da quella dell’archeologo. Nella sezione dedicata alla ricerca vengono quindi descritti gli aspetti economici, logistici e normativi legati a un cantiere di scavo, offrendo un riepilogo puntuale e sistematico delle numerose istanze che in questo caso debbono essere soddisfatte. Quanto alla tutela, che resta appannaggio dello Stato, ne vengono indicate le linee guida e i principi, sottolineando come, nel rispetto dei ruoli, essa possa naturalmente giovarsi della collaborazione dei cittadini.

Il tema della valorizzazione è certamente fra quelli centrali, soprattutto in una realtà come quella dell’Italia di oggi, che ancora sconta il ritardo con il quale è stata posta al centro delle politiche culturali e che ha invece un ruolo cruciale nella gestione del patrimonio. L’epilogo entra nel vivo della questione, ovvero illustrando i criteri da seguire nell’elaborare il business plan di un’impresa archeologica: una visione, questa sí, contemporanea, che finalmente sgombra il campo dalle visioni romantiche della disciplina, che certo non hanno giovato alla sua affermazione sociale. Destinatari naturali del manuale sono insomma tutti i giovani aspiranti archeologi, ma sarebbe bello che sulle sue pagine si soffermassero quanti insistono nel credere che con la cultura non si mangi.

di Stefano Mammini

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