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Archeo In edicola

Archeo n. 441 – Novembre 2021

Editoriale

La versione di Viktor

Se non fosse stato per le vicende di politica internazionale della scorsa estate, culminate nel rocambolesco abbandono dall’Afghanistan da parte delle forze occidentali e nel ritorno del regime talebano, quel volume, dalla copertina leggermente sbiadita ma dal titolo risonante, sarebbe rimasto a invecchiare sullo scaffale della libreria, dimenticato e senza essere, forse, mai piú sfogliato.

Ma la vita – anche quella dei libri – riserva sorprese continue: e così ho riletto Die Kunst des alten Afghanistan (L’arte dell’antico Afghanistan. Architettura, ceramica, sigilli, opere d’arte in pietra e metallo), traduzione tedesca, pubblicata a Lipsia nel 1986, di un manoscritto vergato in russo dall’archeologo Viktor Ivanovic Sarianidi, noto ai nostri lettori per le spettacolari ricerche svolte nel deserto del Karakum (nell’odierno Turkmenistan) e che hanno portato alla ribalta una cultura protostorica fino ad allora sconosciuta, definita come «complesso archeologico battriano-margiano» o «civiltà dell’Oxus» (vedi «Archeo» n. 376 giugno 2016; anche on line su issuu.com). Il libro di Sarianidi rappresenta, ancora oggi, una sintesi preziosa – anche se inevitabilmente parziale – delle scoperte emerse nel Paese centro-asiatico a partire dagli anni Venti del secolo scorso. E, sin dalle prime righe, riporta l’attenzione del lettore su un aspetto che ha accompagnato quell’incredibile avventura archeologica: «Il destino della maggior parte degli oggetti descritti e raffigurati in questo volume – esordisce Sarianidi – è inusuale, e il libro non sarebbe potuto nascere nella forma presente se non si fossero verificati scavi clandestini in una quantità che non ha precedenti nel XX secolo, coinvolgendo svariate migliaia di tombe, con il risultato che nelle botteghe degli antiquari di Kabul apparirono reperti mai visti fino ad allora e antichi migliaia di anni». «Risultò evidente (Continua la lettura sul numero di Archeo in edicola o abbonati!!)

Andreas M. Steiner

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EDITORIALE
La versione di Viktor
di Andreas M. Steiner

ATTUALITÀ
NOTIZIARIO

Scavi
Dalle indagini nel santuario nuragico di Cuccuru Mudeju, nel Sassarese, affiora il prezioso bronzetto di un guerriero
di Giampiero Galasso

Passeggiate nel PArCo
L’emozione della scoperta delle pitture della Domus Aurea, le celebri «grottesche», rivive grazie alla mostra allestita nelle sale della residenza neroniana
di Francesca Guarnieri e Stefano Borghini

A tutto campo
Lo scavo di un pozzo nero scoperto nei pressi della Porticus Minucia Frumentaria, a Roma, restituisce una vivida testimonianza del sacco patito dalla città per mano dei Lanzichenecchi
di Enrico Zanini

Parola d’archeologo
Le splendide pitture del mitreo di Marino sono ora finalmente accessibili, in un allestimento che evoca l’antico culto del dio d’origine iranica
di Flavia Marimpietri

MUSEI
L’acqua, il legno, il rito
di Stefano Mammini

MOSTRE

Il ritorno del giovane «viaggiatore»
di Daniele F. Maras


LUOGHI DEL SACRO/10
Lettere agli dèi degli etruschi

di Danuele F. Maras

SPECIALE
AFGHANISTAN
Civiltà perduta
di Anna Filigenzi, Andreas M. Steiner, Massimo Vidale

RUBRICHE
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Quando Giunone prese la lancia
di Francesca Ceci

LIBRI

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