Archeo Monografie n. 54 – Aprile/Maggio 2023
A partire dal 2014 l’attuale Ministero della Cultura è stato oggetto di riforme strutturali, che ne hanno completamente modificato la fisionomia.
Tra queste, la novità che più di tutte ha mutato il modo di concepire e di gestire il patrimonio culturale pubblico è stata l’attribuzione dell’autonomia organizzativo-gestionale e finanziario- contabile, oltre che tecnico-scientifica, ai principali musei, complessi monumentali e parchi archeologici dello Stato, cresciuti dai venti iniziali ai quarantaquattro attuali.
Accanto ai più noti Parchi archeologici del Colosseo e di Pompei, insieme alle Gallerie degli Uffizi di Firenze e a quelle dell’Accademia di Venezia, oltre alla Pinacoteca di Brera a Milano e alla Reggia di Caserta, è possibile annoverare realtà meno conosciute dal grande pubblico. Le quali, per rilevanza storico-monumentale e cospicuità delle collezioni a livello nazionale, si è ritenuto di dotare della cosiddetta «autonomia speciale», che, prima di tutto, rappresenta un’opportunità di crescita gestionale e di costruzione di identità valoriale.
Il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, oggetto della trattazione di questo fascicolo, è così stato individuato come compagine ministeriale con una sua fisionomia, topografica e archeologica, solo di recente, nel giugno 2021.
Cerveteri e Tarquinia sono due vivaci cittadine di medie dimensioni sul versante tirrenico del Lazio, la prima più vicina a Roma, da cui dista circa 30 km, l’altra più a nord, in provincia di Viterbo, a 80 km dalla capitale. Entrambe furono preminenti città-stato etrusche, fiorenti per economia e commerci grazie alla prossimità del mare, di cui a tutt’oggi rimane traccia dell’importanza rivestita nell’Italia preromana nelle estesissime aree cimiteriali, le più vaste dell’antica Etruria (Continua la lettura sulla monografia di Archeo in edicola o abbonati!)
di Massimo Osanna
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PRESENTAZIONE
di Massimo Osanna
INTRODUZIONE
di Vincenzo Bellelli
CERVETERI – LA CITTÀ SCAVATA NELLA ROCCIA
UN MUSEO PER L’ANTICA CAERE
TARQUINIA – LA STORIA E I COLORI
CAPOLAVORI CON VISTA