Archeo Monografie n. 49 – Giugno/Luglio 2022
Grazie alla sua posizione geografica e geopolitica durante il corso della storia, la Türkiye è stata la culla di numerose civiltà. Si è pertanto configurata come un museo a cielo aperto, con abbondanti tracce lasciate nel corso del tempo da questi insediamenti. Gli studi che mettono in luce il patrimonio culturale locale, comune al patrimonio dell’umanità, sono proseguiti in Anatolia da quasi due secoli, a cura di studiosi sia turchi che stranieri.
La Türkiye si sta avviando verso una fase di trasformazione, che consente di gestire al meglio il suo potenziale culturale. Oggi, gli studi scientifici, avviati nel XIX secolo in Anatolia, sono sfociati in scavi scientificamente istituzionalizzati e ricerche con approccio multidisciplinare e interdisciplinare condotte tra il XX e il XXI secolo.
In Türkiye, che è tra i Paesi con i migliori scavi archeologici al mondo dal Paleolitico al periodo turco-islamico, solamente nello scorso anno sono state portate avanti ben 670 attività archeologiche.
Le prime tracce degli Ittiti risalgono al 1800 a.C. La civiltà ittita si è formata con la costituzione dell’Antico (Continua la lettura sulla monografia di Archeo in edicola o abbonati!)
di Gökhan Yazgı, Direttore Generale per i Beni Culturali e Musei del Ministero della Cultura e Turismo della Repubblica di Türkiye
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PRESENTAZIONE
Türkiye, un museo a cielo aperto
Un «ufficio» per l’archeologia italiana all’estero
LA STORIA
Il paese dei Grandi Re
LE IMMAGINI DEL POTERE
Il potere scolpito nella roccia
L’ORGANIZZAZIONE DELLO STATO
In nome del dio della Tempesta
LA LINGUA E LA SCRITTURA
Così parlavano (e scrivevano) nella «terra di Hatti»
LA MITOLOGIA E LA MAGIA
C’era una volta un’ape
Sacerdoti, esorcisti e rituali magici
HATTUSA
Nascita di una metropoli
Il concetto di «capitale» secondo gli Ittiti
IL SANTUARIO DI YAZILIKAYA
Al cospetto degli déi
KARKEMISH
Una capitale sull’Eufrate
LA RISCOPERTA
Il popolo che non c’era