Editoriale
Navigare necesse est
…vivere non est necesse. «Navigare è indispensabile, vivere no». L’esortazione lanciata da Pompeo – secondo quanto riferisce Plutarco – all’indirizzo della ciurma restia a salpare a causa del maltempo, è stata variamente estrapolata dal suo contesto per assumere la valenza di un motto ispirato a intrepida baldanza, sprezzante del bene piú prezioso di cui l’uomo dispone: la vita. La vita, appunto, e non solo la propria. La frase pronunciata dal grande nemico di Cesare (riportata originariamente in greco, tra l’altro, e non in latino), vuole significare, infatti, questo: per salvare la vita degli altri (in questo caso degli abitanti di Roma a cui il carico di alimenti della flotta era destinato) è spesso «necessario», se non sacrificarsi, almeno rischiare di persona.
Alla navigazione sono dedicati i due articoli che aprono questo numero, e non a caso: ricorda Caterina Pisu direttrice del nuovo Museo della Navigazione nelle Acque Interne di Capodimonte, che «prima dell’avvento del trasporto su rotaia e su gomma, le barche erano considerate tra i mezzi piú efficaci per velocità e comodità». E di un’intera «flotta», composta da imbarcazioni risalenti a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il VII secolo d.C., ci riferisce Stefano Mammini nel servizio dedicato a una delle piú importanti scoperte archeologiche italiane del secolo scorso, quella delle navi di San Rossore. Veniamo ora all’immagine di…(continua la lettura sul numero di Archeo, richiedi il numero arretrato o abbonati!)