Speciale n. 1 – Maggio 2019
La «Via della Seta». Un’espressione che evoca terre lontane ed esotiche, imperi scomparsi da tempo immemorabile, conquistatori coraggiosi e violenti, lunghe carovane tra dune roventi mosse dal vento e aspri terreni montuosi, commerci di tessuti, pietre preziose e spezie, scambi di idee, religioni, invenzioni. La Via della Seta rappresenta tutto questo e molto altro: non era certo una strada come potremmo intenderla noi oggi, sebbene venga a volte descritta come la prima via di comunicazione davvero internazionale. Si trattava piuttosto di una vasta rete di itinerari che si estendevano dal cuore della Cina attraverso l’Asia, in direzione del Mediterraneo, con collegamenti a vie trasversali che portavano verso nord e verso sud. Questa rete si ampliò per molti secoli e venne percorsa in lungo e in largo da viaggiatori impavidi e abili mercanti appartenenti alle culture piú diverse.
Scambi di merci, innovazioni e religioni
Su di essa, attraverso un ambiente naturale estremo e ostile, si muovevano grandi varietà di merci, manufatti, innovazioni e fedi. La storia della Via della Seta è legata a quella delle popolazioni delle terre che attraversava: ai loro conflitti e alle loro alleanze, alle influenze reciproche e alle caratteristiche di ciascuna di esse. All’apice del suo utilizzo, in queste regioni prosperavano gli imperi piú potenti del mondo. La suggestiva definizione di «Via della Seta» non è nata insieme alla strada stessa: essa fu coniata solo nel 1877 dal barone Ferdinand… (continua la lettura sul numero Speciale o richiedi il numero arretrato!)